ARCHITYPES 1-4

AT: Inunaprecedente intervista, si è presentato come “architetto, un po’ ingegnere, un po’ poeta, un po’ artista”. Perché le competenze umanistiche sono così importanti nel lavoro di un architetto? IR: Gli architetti si mettono innanzitutto “al servizio” di qualcosa. Progettiamo per la società, che oggi significa rispettare la nostra biosfera condivisa. Comprendere le esigenze umane e dell’ambiente, con padronanza tecnica dei materiali, consente di ottenere una bella sintesi architettonica. Molti ritengono che i miei studi abbiano aperto la strada alla fusione di questi campi per produrre con successo un’architettura sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale e culturale, e che spesso, di conseguenza, abbiano guidato l’innovazione. Lo sviluppo di competenze umanistiche è essenziale per contribuire alla realizzazione dell’architettura che io e i miei colleghi cerchiamo di ottenere. AT: Sappiamo che le piace scrivere poesie prima di iniziare a lavorare a un nuovo progetto. Quali altre attività prevede il suo processo creativo? IR: Collaborare con persone che non sono architetti è una fonte di ispirazione straordinariamente preziosa. In qualità di membro della Royal Academy of Arts di Londra e dell’Akademie der Künste di Berlino, frequento molti artisti eccezionali. Ho il privilegio di realizzare acqueforti nello studio di Norman Ackroyd, dove posso dare vita, attraverso quella che lui ha definito “calligrafia architettonica”, agli aARCHITYPES 20 ESTRATTO

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