L’EDUCAZIONE PROFESSIONALE Gli studenti italiani continuano a preferire i licei (57,1%) agli istituti tecnici (30,9%) e professionali (12,7%). I numeri — diffusi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sulle iscrizioni alle scuole superiori per l’anno 2023/24 — confermano scelte dalle profonde conseguenze economiche e sociali, e testimoniano un’idea del sapere inadeguata alle richieste del mercato. Il nostro sistema scolastico divide ancora la cultura in umanistica, scientifica e manuale. Nell’immaginario collettivo, la prima è considerata più importante, prestigiosa e formativa, a scapito delle altre. I genitori sono convinti che i licei e la successiva laurea offrano migliori opportunità professionali, mentre il mondo del lavoro è alla disperata ricerca di tecnici e operai specializzati, ai quali offre opportunità spesso ben retribuite. Si genera così un cortocircuito fra le aspirazioni degli studenti e la realtà dei fatti, con danno reciproco e scarse soddisfazioni. Un caso esemplare è quello del settore edilizio. I finanziamenti del PNRR, le opere di adeguamento degli edifici esistenti e la costruzione di nuove architetture stanno restituendo vitalità al settore. Nel 2023, gli interventi pubblici dovrebbero aumentare del 25%. Il problema è la cronica mancanza di MANODOPERA, perché lattonieri, saldatori, carpentieri, idraulici, pavimentisti stanno diventando quasi impossibili da trovare. Eppure sono professioni indispensabili, Se i mestieri artigianali rischiano di sparire: l’eterna questione della formazione in Italia 42 ESTRATTO
RkJQdWJsaXNoZXIy ODUwMjE2