alle loro famiglie, l’accesso a cure mediche e strutture di qualità. Cambiare volto e funzioni della città è una sfida appassionante; non a caso si parla delle “città dei quindici minuti”, in cui i residenti possano raggiungere i servizi essenziali al massimo in un quarto d’ora. Il torinese Utopian Hours, primo festival italiano di city making, nell’edizione 2021 ha addirittura teorizzato la città dei mille minuti, definita non dallo spazio ma dalla partecipazione degli individui e dalla loro condivisione di beni e informazioni. La città, dunque, come spirito e mentalità prima ancora che come luogo, civitas contrapposta a urbs. L’ascesa di un’architettura democratica che lotti contro le disuguaglianze porta con sé una domanda ineludibile: come vivremo insieme, distribuendo equamente beni e opportunità? Il Padiglione Venezia alla Mostra Internazionale di Architettura 2021 ha tentato di trovare una risposta, parlando di sperimentazioni di luoghi e di alternative possibili. E così l’architettura ribadisce il proprio ruolo essenziale nell’EVOLUZIONE verso società complesse e inclusive, in cui sia garantito il diritto di ogni essere umano ad avere una casa, un lavoro, servizi adeguati e occasioni di miglioramento. 15 architettura (per il) sociale ESTRATTO
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