ARCHITYPES 1-3

VOLUME 1 ISSUE 3 IT ESTRATTO

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INDICE EDITORIALE Spazio in comune 4 LUOGHI Architettura (per il) sociale La nuova frontiera della vita in comune passa per una progettazione inclusiva e partecipativa 6 INTERVISTA Riprogettare le nostre città Architettura come pratica sociale e collettiva: ne parliamo con Giuseppe Cappochin 18 LUOGHI Ortogonale o polare? L’architettura organica incontra l’edilizia scolastica del XXI secolo in Italia 26 ESTRATTO

VISUALE Le Albere, la città nella città Una riqualificazione nel rispetto dell’umano e dell’ambiente 36 DOSSIER TECNICO Sacrario di Castel Dante Il restauro di un monumento dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale 48 NUOVI PROGETTI Nostalgia del paradiso Panlong Tiandi Cultural and Arts Centre, distretto di Qingpu, Shanghai 58 A scuola di novità Nuova scuola primaria, Marcon (VE), Italia 60 ESTRATTO

La nuova frontiera della vita in comune passa per la progettazione inclusiva e partecipativa Se i premi indicano tendenze e orientamenti, il Pritzker* recentemente assegnato a Diébédo Francis Kéré, primo architetto nero e africano a riceverlo, conferma il crescente interesse internazionale verso l’architettura sociale, di cui Kéré è un apprezzato esponente. Mentre le archistar popolavano il mondo di costruzioni fantasmagoriche ma spesso indifferenti alla realtà dei territori, l’architettura sociale iniziava a svilupparsi in direzione opposta, con progetti inclusivi e partecipativi. Progetti capaci di fare la differenza in termini economici, sociali e ambientali, mediando fra la visione dell’architetto, le richieste dei cittadini e la necessità di creare edifici di qualità anche con budget ridotti. L’opera più nota di Kéré è la realizzazione di una promessa fatta a se stesso da ragazzino: una scuola elementare a Gando, il suo villaggio natale nel Burkina Faso. L’edificio è in mattoni di argilla locale, rinforzati con il cemento così da trattenere l’aria fresca all’interno, mentre il tetto sopraelevato garantisce una ventilazione naturale, facendo uscire il calore; all’esterno, un’area ombreggiata per i giochi e un’altra per le lezioni en plein air. In Africa, l’architetto ha disegnato scuole, case studentesche, centri sanitari e altre infrastrutture; al momento sta lavorando alla sede dell’Assemblea Nazionale del Benin ispirata alla forma del palaver tree, il tradizionale albero africano sotto al quale ancora oggi ci si riunisce per prendere decisioni nell’interesse della collettività. “Non perché sei ricco puoi sprecare materiale e non perché sei povero non puoi avere qualità. Siamo tutti connessi e le preoccupazioni * Premio internazionale assegnato ogni anno a uno o più architetti ancora in vita, le cui opere portino contributi significativi e consistenti all’umanità e all’ambiente. La scuola elementare di Gando, in Burkina Faso, progettata da Diébédo Francis Kéré. Foto di Erik-Jan Ouwerkerk. ARCHITETTURA (PER IL) SOCIALE 6 ESTRATTO

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per il clima, la democrazia e la scarsità delle risorse ci coinvolgono indistintamente” ha detto ai giornalisti. Non è un caso che ad assegnargli il Pritzker sia stata una giuria presieduta dal cileno Alejandro Aravena, vincitore del premio nel 2016 e tra i principali sostenitori di un’architettura accessibile a tutti, tanto da aver messo una parte dei suoi disegni in rete a disposizione di pubblico e colleghi. Siamo a una SVOLTA, accelerata dalla pandemia e dal cambiamento climatico? In realtà, la tendenza a curare il risvolto sociale degli interventi urbanistici sta da tempo trasformando il volto delle città e il nostro modo di viverle. Basti pensare alle molte aree in disuso restituite alla comunità come parchi, musei, spazi di aggregazione. La residenza per medici progettata da Kéré a Léo, in Burkina Faso, si compone di cinque edifici in blocchi di terra stabilizzata compressa e intonacata per proteggere gli interni dal calore e le facciate esterne dal deterioramento dovuto agli agenti atmosferici. Foto di Kéré. ARCHITYPES 8 ESTRATTO

Il Parco del Paesaggio firmato da Peter Latz a Duisburg, in Germania, è uno dei primi esempi di complessi post-industriali aperti alla cittadinanza in cui convivono natura, attenzione per il tempo libero e memoria del passato. Nella lussemburghese Esch-sur-Alzette, Capitale Europea della Cultura 2022, il quartiere di Belval è stato protagonista di una profonda rigenerazione: un tempo frequentato da operai provenienti da ogni parte d’Europa, vede oggi le antiche acciaierie diventare sedi universitarie, centri d’arte, residenze, specchi d’acqua e giardini. Il quartiere Le Albere, a Trento, non si è limitato a recuperare una vecchia sede produttiva abbandonata, con appartamenti, negozi e parchi; l’ha resa un vero motore sociale ed La sede dell’Università commerciale Luigi Bocconi di Milano, premiata comeWorld Building of the Year 2008, nasce dalla creatività di Yvonne Farrell e Shelley McNamara, vincitrici del Pritzker nel 2020 e curatrici dell’ultima edizione della Biennale Architettura di Venezia. Foto di Federico Brunetti. 9 architettura (per il) sociale ESTRATTO

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economico grazie al MUSE, museo fra i più visitati d’Europa prima della pandemia, aggiungendo l’offerta culturale al​la lista di elementi che fanno de Le Albere un caso esemplare di “comfort” urbano contemporaneo (Le Albere è protagonista del servizio visuale alle pagine 36–47). Se il fruitore è al centro dei progetti, cambia inevitabilmente il modo di immaginare e costruire gli edifici pubblici. A Madrid, Foster + Partners sta ristrutturando un fabbricato industriale del primo Novecento: una nuova strutturadi legno sostieneun sistema di terrazze affacciate sullo spazio a tutta altezza della navata, mentre la ventilazione è garantita anche dal lungo lucernario centrale; attorno al palazzo, battezzato Ombú 6, un parco aperto al pubblico che arriverà fino alla vicina stazione della metropolitana. Nel Davines Village a Parma, Matteo Thun e Luca Colombo creano un continuum tra gli uffici e le vaste aree piantumate delle corti usando la massima trasparenza architettonica e riprendendo il modello del borgo di campagna, declinato però con materiali contemporanei come lo zinco-titanio zintek®. L’attenzione al BENESSERE delle persone diventa essenziale negli ospedali, dove i degenti vivono una condizione di particolare fragilità. Il San Luca, sede milanese dell’Istituto Auxologico Italiano, è stato concepito da Tobia Marcotti per offrire un’assistenza completa: lo “scudo” in zintek® difende dalle aggressioni esterne, mentre all’interno i colori chiari, i materiali ecologici e l’illuminazione naturale contribuiscono a creare un clima di serenità. Il focus sui materiali e l’illuminazione è centrale anche in recenti complessi scolastici come la Scuola Novalis (alla quale abbiamo dedicato il longform alle pagine 26–35). L’architettura partecipativa ha ottenuto l’imprimatur della Fondazione per l’Architettura / Torino, che ha cambiato appositamente format e nome al proprio festival: nella sua prima edizione, Bottom up! ha selezionato tredici interventi di rigenerazione urbana presentati dai residenti, affiancati da architetti, in grado di portare un miglioramento nella vita dei quartieri. La sistemazione di strutture, piazze, giardini, cortili è in corso, finanziata da crowdfunding e donazioni. Un procedimento simile è alla base della trasformazione della piazza principale di Hamar, in Norvegia, firmata da Ecosistema Urbano: un’iniziativa pionieristica nata dal confronto di idee, esigenze, proposte in grado di reinventare lo spazio urbano e di renderlo accessibile a tutti grazie a una sorprendente commistione di funzioni. Il lavoro è tra i finalisti della Biennale spagnola di Architettura e Urbanistica. I riconoscimenti, si è già detto, sono un termometro delle tendenze attuali: la decima edizione della Biennale Internazionale di Architettura Barbara Cappochin (alle pagine 16–25 l’intervista con il presidente della fondazione organizzatrice, Giuseppe Cappochin) ha premiato progetti attenti al rapporto fra nuove costruzioni e realtà esistenti, come il vincitore 1507 Clos PachemWinery di HARQUITECTES, che ha curato l’inserimento di una moderna cantina in un contesto edilizio storico e “racconta il binomio tra design e sostenibilità, tra processi di vinifiPagina precedente: la Town House dell’Università di Kingston, in Inghilterra, è stata progettata da Farrell e McNamara per fungere da porta d’ingresso al campus universitario di Penrhyn Road. L’edificio comprende un centro di formazione, una scuola di danza, un cortile coperto e un caffè. Foto di Ed Reeve. ARCHITYPES 12 ESTRATTO

cazione biodinamica e l’ottimizzazione del comportamento dell’edificio basato su principi passivi”. La Menzione d’onore regionale, andata al nuovo Bivacco Fanton dello studio DEMOGO di Treviso, riconosce poi “l’integrazione con l’ambiente montano e il paesaggio naturale” di “un’architettura iconica, ricca di contenuto senza cedere alla spettacolarizzazione”. Gli architetti cessanocosì di essere demiurghi calati da altre esperienze e geografie e diventano figure di riferimento locali incaricate di coordinare architettura, urbanistica, servizi, diritti. Un ruolo più sensibile all’ETICA che alle tentazioni monetarie. Numerosi studi professionali, anche italiani, si stanno impegnando in questa direzione. ABMV, con sedi a Milano e a Zurigo, ha iniziato a interessarsi di architettura sociale per collaborare agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU; tra le sue opere, un orfanotrofio a Haiti, un campo profughi adAtene e uno a Niamey, nel Niger, realizzati lavorando “dal basso”. Nel caso di TAMassociati, votato al sociale fin dalla sua fondazione, il battesimo del fuoco è stata la costruzione del Centro EMERGENCY di Salam, nel Sudan, destinato a un bacino potenziale di trecento milioni di persone senza assistenza sanitaria. Al centro sudanese è seguito l’EMERGENCY Children’s Surgical Hospital di Entebbe, in Uganda, in collaborazione con il Renzo Piano Building Workshop: un ospedale pediatrico di eccellenza in cui etica e bellezza formale si combinano per assicurare ai piccoli pazienti, e Giochi di luci e trasparenze mettono in comunicazione gli spazi interni ed esterni del Davines Village a Parma. La sede di Davines, affermata azienda di fitocosmesi nota anche per il suo impegno nei confronti dell’ambiente, è stata progettata da Matteo Thun e Luca Colombo. 13 architettura (per il) sociale ESTRATTO

Per l’ospedale San Luca, l’architetto Tobia Marcotti ha sfruttato la combinazione di forme e materiali diversi per alleggerire l’impatto della struttura sull’area urbana attorno a Piazzale Brescia. ARCHITYPES 14 ESTRATTO

alle loro famiglie, l’accesso a cure mediche e strutture di qualità. Cambiare volto e funzioni della città è una sfida appassionante; non a caso si parla delle “città dei quindici minuti”, in cui i residenti possano raggiungere i servizi essenziali al massimo in un quarto d’ora. Il torinese Utopian Hours, primo festival italiano di city making, nell’edizione 2021 ha addirittura teorizzato la città dei mille minuti, definita non dallo spazio ma dalla partecipazione degli individui e dalla loro condivisione di beni e informazioni. La città, dunque, come spirito e mentalità prima ancora che come luogo, civitas contrapposta a urbs. L’ascesa di un’architettura democratica che lotti contro le disuguaglianze porta con sé una domanda ineludibile: come vivremo insieme, distribuendo equamente beni e opportunità? Il Padiglione Venezia alla Mostra Internazionale di Architettura 2021 ha tentato di trovare una risposta, parlando di sperimentazioni di luoghi e di alternative possibili. E così l’architettura ribadisce il proprio ruolo essenziale nell’EVOLUZIONE verso società complesse e inclusive, in cui sia garantito il diritto di ogni essere umano ad avere una casa, un lavoro, servizi adeguati e occasioni di miglioramento. 15 architettura (per il) sociale ESTRATTO

ARCHITYPES Un magazine by Zintek VOLUME 1 ISSUE 3 IT press@zintek.it In copertina Sacrario di Castel Dante, progetto di restauro della cupola © Zintek S.r.l. Zintek S.r.l. Via delle Industrie 22 30075 Venezia Porto Marghera +39 041 2901866 www.zintek.it Per informazioni tecniche e commerciali: marketing@zintek.it © 2022 Zintek S.r.l. Non è consentito riprodurre questa pubblicazione, totalmente o in parte, senza l’autorizzazione dell’azienda. ESTRATTO

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Il nostro mondo non è mai stato tanto piccolo: percorriamo le stesse strade, respiriamo la stessa aria, a rontiamo gli stessi problemi. Per immaginare un futuro insieme, abbiamo bisogno che architetti e urbanisti ci guidino verso nuovi modi di abitare gli spazi comuni. WWW.ZINTEK.IT € 5,00 9 788894 483536 ISBN 978-88-944835-3-6 ESTRATTO

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