ARCHITYPES 1-1

15 3. Nel progetto di ampliamento del Molino, approvato nel 1895, l’architetto Wullekopf si ispirò alle suggestioni della cosiddetta Scuola di Hannover, utilizzando elementi gotici come gli archi a sesto acuto e le paraste allineate. 4. La torretta neogotica del Molino Stucky è oggi parte della suite presidenziale dell’Hilton Hotel, posta sulla sommità della torre principale, a 35 metri di altezza. Nato in Italia da padre svizzero, Giovanni Stucky viaggiò molto per l’Europa affinando le proprie doti di meccanico e progettista, e solo in età adulta si stabilì a Venezia. L’avventura che l’avrebbe reso celebre iniziò nel 1882, con i lavori per la costruzione di un mulino sull’isola della Giudecca. Stucky, che sognava di trasformare la sua città di adozione nella “Manchester italiana”, intuì che il grano si poteva trasportare più facilmente via mare che via terra. Il risultato fu un affare di proporzioni colossali: il Molino visse mezzo secolo di splendore macinando numeri e primati, con attività continua 24 ore su 24 e oltre 1.500 operai impegnati a produrre ogni giorno 2.500 quintali di farina, pasta e biscotti. Quando si rese necessario un ampliamento, l’architetto Ernst Wullekopf progettò una struttura che integrava vecchi e nuovi corpi di fabbrica in un’unica maestosa mole. Inizialmente osteggiato dall’autorità municipale per la sua diversità, il Molino divenne modello per realizzazioni successive, come la fabbrica König & Ebhardt di Hannover. ESTRATTO

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