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16 pubblichiamo l’intervista che ci ha concesso): fondamentale è avere “un’attenta comprensione del contesto”, nella sua accezione più ampia. Le questioni dell’impatto visuale e percettivo di un’opera e della compatibilità tramateriali innovativi e tradizionali vanno di pari passo con quelle legate alla particolarità dell’ambiente lagunare, alla funzione degli edifici, al numero di persone che ne dovranno usufruire. È grazie allo studio del contesto che si possono ricavare le conoscenze necessarie per lavorare non su ma a Venezia, non sul paesaggioma dentro e in armonia con esso. L’attenzione di chi si approccia al “luogo Venezia” non può essere concentrata solo sulle caratteristiche del proprio prodotto, che si tratti di zinco-titanio o di qualsiasi altro, ma deve rivolgersi anche al processo, per imparare dalla storia dell’edilizia locale e saperla reinterpretare. Se l’innovazione non è studiata e calibrata a Il profilo decisamente contemporaneo dell’imbarcadero per i vaporetti di Santa Maria Elisabetta, al Lido di Venezia. Introdotte a fine Ottocento – il primo esemplare fu varato nel 1881 – queste imbarcazioni mantengono ancora il nome originario, legato all’antico sistema di propulsione, benché oggi montino tutte motori diesel. ARCHITYPES 12 ESTRATTO

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